Al vertice sulla sicurezza regionale di Kuala Lumpur, aperto il 30 ottobre, partecipano gli 11 Stati membri dell’ASEAN e otto partner di dialogo, tra cui Stati Uniti, Cina, Giappone, Corea del Sud, India, Australia, Nuova Zelanda e Russia. I temi principali riguardano la cooperazione in materia di difesa e la stabilità regionale. Il ministro della Difesa malese, Mohamed Khaled Nordin, ha aperto la sessione con un appello alla pace e alla responsabilità umanitaria, sottolineando l’importanza del diritto internazionale. Ha elogiato il piano degli Stati Uniti per risolvere il conflitto a Gaza e ha apprezzato il sostegno dei partner nella risoluzione pacifica della disputa tra Cambogia e Thailandia. La riunione si concentrerà su sicurezza marittima, assistenza umanitaria, lotta al terrorismo e cooperazione nell’Indo-Pacifico.
A margine del vertice, il presidente sudcoreano Lee Jae Myung ha discusso con il presidente indonesiano Prabowo Subianto la continuazione della cooperazione in materia di sicurezza militare, in particolare sullo sviluppo congiunto di aerei da combattimento.
Nel frattempo, l’esercito cinese ha monitorato una pattuglia congiunta delle Filippine nel Mar Cinese Meridionale, un’area strategica per il commercio marittimo. La Cina ha criticato la presenza filippina, definendola un “elemento di disturbo” e ha ribadito il suo impegno a proteggere la sovranità territoriale. Le forze armate di Australia, Nuova Zelanda, Filippine e Stati Uniti hanno condotto un’esercitazione nella stessa area, mirata a rafforzare la cooperazione regionale. La Cina rivendica quasi tutto il Mar Cinese Meridionale, nonostante una sentenza del 2016 della Corte permanente di arbitrato dell’Aia che ha negato la validità di tali rivendicazioni.

