**Titolo: L’evoluzione dei droni nella guerra tra Russia e Ucraina**

I droni hanno assunto un ruolo centrale nel conflitto tra Russia e Ucraina, dimostrandosi armi efficaci ed economiche. Negli ultimi anni, il costo di produzione dei droni, come i modelli Shahed, è diminuito significativamente, passando da 200.000 a circa 70.000 dollari, a fronte dei costi molto più elevati dei sistemi di difesa come i Patriot, richiesti dal presidente ucraino Zelensky.

La Russia, inizialmente dipendente dall’Iran per l’acquisto di droni, ha avviato la produzione domestica, aumentando notevolmente il numero di attacchi aerei. Attualmente, Mosca è in grado di lanciare oltre 800 droni in una sola notte, con l’obiettivo di produrne 6.000 al mese.

Nonostante le dichiarazioni ufficiali di Mosca riguardo al rispetto dei civili, rapporti da fonti come CNN indicano attacchi contro obiettivi non militari, inclusi veicoli e ambulanze. Recentemente, un attacco a Kramatorsk ha portato alla morte di una giornalista e del suo operatore.

Anche l’Ucraina ha intensificato l’uso dei droni, che si stanno evolvendo rapidamente grazie a innovazioni tecnologiche, compresi modelli dotati di intelligenza artificiale. Questo sviluppo rappresenta una nuova frontiera nel conflitto, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sul futuro della guerra moderna.

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