I dati parziali indicano che Catherine Connolly sarà probabilmente la nuova presidente d’Irlanda, sostenuta da un’alleanza inedita di forze di sinistra, tra cui il Sinn Fein e i Verdi. La sua rivale, Heather Humphreys, esponente del governo liberal-conservatore, ha già riconosciuto la vittoria della sessantottenne ex vicepresidente della Camera. Connolly, nota per le sue posizioni di sinistra e le critiche a Usa, Ue, Israele e Nato, si prepara a una coabitazione che potrebbe generare tensioni.
Laureata in psicologia e madre di due figli, Connolly ha iniziato la sua carriera politica nel 1999 come consigliera comunale a Galway. Dopo essere stata sindaco nel 2004, è entrata in Parlamento come indipendente. Eletta vicepresidente della Dail Eireann nel 2020, ha guadagnato visibilità solo recentemente, quando ha annunciato la sua candidatura presidenziale. La sua campagna ha ricevuto un impulso significativo dal sostegno dei laburisti e dal ritiro del Sinn Fein da una corsa solitaria.
Sebbene il ruolo di presidente in Irlanda sia principalmente cerimoniale, Connolly potrebbe mettere in difficoltà il governo di centrodestra, date le sue posizioni nette in politica estera. Ha criticato la Nato e ha espresso opinioni controverse sul Medio Oriente, suscitando polemiche, in particolare dopo un viaggio in Siria nel 2018.
Il successo di Connolly non rappresenta necessariamente una svolta a sinistra del Paese, che ha visto manifestazioni contro l’immigrazione. La sua vittoria è stata facilitata dalla divisione della maggioranza al governo e dall’assenza di un candidato di destra che potesse rappresentare le istanze contro i richiedenti asilo. Questo ha portato a un’affluenza elettorale sotto il 40% in alcuni seggi, con un significativo numero di schede annullate.

