Gli Stati Uniti hanno condotto nuovi raid nel Pacifico, distruggendo quattro imbarcazioni di presunti narcotrafficanti e causando la morte di 14 persone. Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha diffuso video delle operazioni, avvenute il 27 ottobre 2025, definendo i bersagli come “organizzazioni terroristiche” coinvolte nel traffico di stupefacenti.

Secondo il Pentagono, gli attacchi hanno provocato otto morti nel primo raid, quattro nel secondo e tre nel terzo. Un sopravvissuto è stato recuperato da soccorritori messicani. Le operazioni si sono svolte in acque internazionali senza perdite tra le forze statunitensi.

Questo episodio fa parte di una campagna militare più ampia che ha colpito sia il Mar dei Caraibi che l’Oceano Pacifico, portando il bilancio totale a almeno 57 morti dall’inizio degli attacchi. Le immagini rilasciate mostrano scafi in fiamme ed esplosioni, con l’intento di dimostrare la precisione delle azioni e di ottenere consenso interno.

Tuttavia, la strategia dell’amministrazione Trump ha suscitato critiche in America Latina, con Colombia e Venezuela che hanno condannato gli attacchi e richiesto chiarimenti sulla loro legittimità. Anche a livello interno, giuristi e parlamentari di entrambi i partiti hanno espresso dubbi sull’autorità del presidente di ordinare tali azioni in acque internazionali e sulla documentazione che collega le imbarcazioni al narcotraffico.

I critici chiedono accesso alle prove d’intelligence e ai filmati per verificare il rispetto dei principi di distinzione e proporzionalità. Il Dipartimento della Difesa ha ribadito che l’azione mira a interrompere le rotte del narcotraffico che minacciano la vita degli statunitensi e che la campagna continuerà finché necessario.

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