Il documento sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, noto come NSS 2025, segna un cambiamento significativo nella strategia americana, ponendo l’accento sulla sovranità e sulla diffidenza verso il multilateralismo. Secondo esperti, questa impostazione non mira a isolare l’America, ma a evitare che la cooperazione diventi un vincolo, soprattutto quando attori come Cina e Russia sfruttano il multilateralismo a proprio favore. La NSS riconosce che l’interdipendenza economica, una volta vista come stabilizzante, è diventata una vulnerabilità, utilizzata da potenze ostili per esercitare coercizione.

La competizione con la Cina è descritta come inevitabile e permanente, un riconoscimento della realtà attuale che potrebbe portare a una maggiore stabilità se gestita correttamente. Tuttavia, c’è il rischio che tale visione alimenti escalation militari, specialmente nell’Indo-Pacifico. La NSS sottolinea anche la debolezza strutturale della Russia, che, pur essendo indebolita, continua a rappresentare una minaccia attraverso azioni destabilizzanti nelle sue periferie strategiche.

In Europa, la pressione degli Stati Uniti sugli alleati affinché aumentino gli investimenti nella difesa potrebbe creare frizioni, ma è vista come necessaria per garantire la coesione della NATO. L’Italia, in particolare, si trova di fronte a un “test di realtà”: se non accelera su difesa e tecnologia, rischia di diventare l’anello debole del fronte europeo. Le recenti iniziative del governo italiano, come l’aumento degli investimenti nella difesa e la creazione di una “arma cyber”, sono passi necessari per mantenere un ruolo rilevante nel contesto internazionale. La NSS 2025 rappresenta quindi non solo un cambiamento strategico, ma anche un avvertimento per l’Europa e per l’Italia, che devono adattarsi a una nuova realtà geopolitica.

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