La situazione nella Striscia di Gaza continua a essere critica, con molte famiglie che affrontano gravi difficoltà a causa del conflitto in corso. L’alloggio rappresenta una delle principali problematiche per coloro che hanno perso le proprie abitazioni. Molti sfollati vivono sotto le macerie o in edifici parzialmente crollati, esponendosi a rischi significativi.
La popolazione attende con ansia l’avvio della seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti tra Hamas e Israele, che prevede la rimozione dei detriti e l’inizio della ricostruzione.
Walaa Al-Alwan, una residente sfollata di Jalabia, descrive le condizioni di vita come estremamente difficili. “Soffriamo per tutto. I miei figli sono esausti di andare a prendere l’acqua. Non abbiamo alcun reddito e mio marito è rimasto ferito durante la guerra”, racconta. Per far fronte alla situazione, i suoi figli hanno iniziato a vendere legna da ardere. “Speriamo di ottenere una tenda o qualsiasi tipo di assistenza per un riparo”, aggiunge.
Walaa prosegue spiegando che la sua casa è stata distrutta e che non hanno potuto portare via nemmeno i loro effetti personali. “Il tetto sta crollando, la situazione è terribile e l’inverno si avvicina. Temo che l’acqua piovana possa allagare l’interno. Le nostre case sono diventate nulla: niente riparo, niente elettricità, niente di niente”, conclude, esprimendo la disperazione di molte famiglie nella sua situazione.

 
   
   
   
   
   
         
                 
 
                 
                 
                 
                 
                 
                 
                
