**Titolo: Italia verso un cambiamento demografico e lavorativo significativo entro il 2050**

L’Italia si prepara a affrontare un significativo cambiamento demografico e lavorativo, con proiezioni che indicano un innalzamento dell’età pensionabile a 68 anni e 11 mesi entro il 2050, rispetto ai 67 anni attuali. Secondo l’Istat, nel 2067 si arriverà a 70 anni. Questo adeguamento è il risultato dell’allungamento della speranza di vita e dell’invecchiamento della popolazione, avviato con la Legge n. 122/2010 e consolidato dalla Riforma Fornero.

Un altro aspetto rilevante è l’aumento della partecipazione al mercato del lavoro da parte delle fasce più anziane. Il tasso di attività per i 65-74enni è previsto passare dall’11% nel 2024 al 16% nel 2050. L’incremento è particolarmente significativo tra le donne, che vedranno un aumento nella fascia 60-64 anni di oltre 16 punti percentuali.

La popolazione over 65 è destinata a crescere dal 24,3% nel 2024 al 34,6% nel 2050, mentre la fascia 15-64 anni diminuirà dal 63,5% al 54,3%. La speranza di vita alla nascita aumenterà, raggiungendo 84,3 anni per gli uomini e 87,8 anni per le donne entro il 2050.

Nonostante l’età pensionabile legale sia fissata a 67 anni dal 2019, l’età effettiva di ritiro rimane inferiore, con una media di 64 anni per gli uomini e 65,4 per le donne nel 2024. Un divario di genere persiste, con tassi di attività femminili inferiori rispetto a quelli maschili, sebbene si preveda una crescita nella partecipazione femminile.

Il mercato del lavoro italiano dovrà adattarsi a una popolazione sempre più longeva, bilanciando sostenibilità previdenziale e opportunità occupazionali.

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