In due distinti incidenti avvenuti in Nepal, nove alpinisti hanno perso la vita a causa di violente tempeste di neve e valanghe, tra cui cinque italiani. Le tragedie si sono verificate sulle cime remote dello Yalung Ri e del Panbari, dove le condizioni meteorologiche estreme, aggravate dal ciclone Montha, hanno reso difficili le operazioni di soccorso.
Lunedì mattina, una valanga ha colpito il campo base dello Yalung Ri, a 6.920 metri, uccidendo sette persone. Tra le vittime si trovano tre italiani: il fotografo abruzzese Paolo Cocco, Marco Di Marcello e Markus Kirchler. Con loro, hanno perso la vita anche il tedesco Jakob Schreiber, il francese Christian Andre Manfredi e due sherpa nepalesi, Padam Tamang e Mere Karki. I corpi sono stati recuperati con grande difficoltà grazie all’intervento di elicotteri e guide locali.
Nel frattempo, nel Nepal occidentale, un altro incidente ha colpito la spedizione “Dolma Khang Mountain of Light Expedition” sul Panbari, a 6.887 metri. Venerdì scorso, Alessandro Caputo e Stefano Farronato sono morti assiderati al Campo 1, a 5.000 metri, a causa di nevicate improvvise. Farronato, appassionato di alpinismo, aveva documentato il suo arrivo a Kathmandu e nei villaggi Gurung sui social media. Valter Perlino, compagno di cordata e veterinario di Pinerolo, è sopravvissuto a un malore e ha lanciato l’allerta, venendo evacuato in elicottero. Anche Didier Armand Berton e Isabelle Thaon sono riusciti a salvarsi.

