La Corte Suprema degli Stati Uniti è chiamata a esaminare la legalità dei dazi imposti da Donald Trump, utilizzando i poteri di emergenza. La decisione, attesa nelle prossime settimane o mesi, potrebbe avere significative ripercussioni economiche e politiche e rappresenta una questione centrale nell’agenda del secondo mandato di Trump.

Fino ad ora, la Corte, a maggioranza conservatrice, ha accolto le richieste di Trump riguardo ai poteri presidenziali, ma questa è la prima volta che si entra nel merito legale della questione dei dazi. Diverse aziende, tra cui la Chamber of Commerce, hanno espresso preoccupazione, sostenendo che le tariffe hanno già causato danni irreparabili.

Durante le udienze, i giudici hanno interrogato il procuratore generale D. John Sauer sulla legittimità dei dazi, che secondo i critici violerebbero il potere impositivo del Congresso. I tribunali inferiori hanno già stabilito che Trump non aveva l’autorità legale per imporre tali dazi ai sensi dell’International Emergency Economic Powers Act. Sauer ha difeso la politica tariffaria, affermando che si tratta di dazi regolatori e non di tasse.

Le stime indicano che i dazi potrebbero generare entrate significative per il governo federale, ma una sentenza contro Trump potrebbe comportare rimborsi per oltre 100 miliardi di dollari e segnare un’importante affermazione dell’indipendenza della Corte. Al contrario, una vittoria per Trump potrebbe stabilire un precedente che consentirebbe ai presidenti di adottare misure drastiche in nome di emergenze dichiarate.

Nel contesto di queste udienze, un gruppo di attiviste ha organizzato proteste davanti alla Corte Suprema, indossando costumi ispirati al romanzo “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood, per denunciare l’erosione dei diritti delle donne e dei valori democratici.

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