Da oltre un anno, gli abitanti di Enna non possono più andare al cinema. L’ultima sala, il Grivi, ha chiuso i battenti a causa di un pubblico insufficiente a coprire i costi di gestione. Rodolfo Cifrodelli, amministratore della Grivi Srl, ha spiegato che la decisione di chiudere è stata presa dopo aver registrato perdite costanti. La speranza è che altre organizzazioni, sia nazionali che locali, possano rilanciare il cinema.
Attualmente, Enna è l’unico capoluogo d’Italia privo di una sala cinematografica. Il Grivi era l’ultimo dei tre cinema esistenti nel dopoguerra, mentre gli altri due sono stati demoliti. Sebbene la struttura sia in buone condizioni e potrebbe riaprire con investimenti minimi, la mancanza di pubblico rappresenta un ostacolo significativo. La popolazione di Enna alta è in calo, mentre Enna bassa, che ospita un’università, potrebbe offrire un potenziale bacino di spettatori.
Cifrodelli ha riferito di aver cercato collaborazioni con l’Ersu, l’ente regionale per l’università, e con il Comune per offrire abbonamenti o biglietti a prezzo ridotto, ma la società non ha potuto sostenere tali iniziative. Il sindaco ha chiarito che il Comune non può finanziare una società privata. Tuttavia, molti cittadini ritengono che l’assenza di un cinema non rappresenti solo un problema gestionale, ma un impoverimento culturale e sociale per la comunità. Mario Incudine ha sottolineato che la mancanza di un luogo di aggregazione contribuisce a una percezione di vuoto e isolamento nella vita cittadina.

