James Dewey Watson, il noto scienziato americano che ha contribuito in modo decisivo alla biologia moderna con la scoperta della struttura a doppia elica del DNA, è morto all’età di 97 anni. La notizia è stata confermata dal Cold Spring Harbor Laboratory, dove Watson ha lavorato per molti anni. Il decesso è avvenuto in un hospice nello Stato di New York, dove era stato trasferito dopo un ricovero per un’infezione.

Nato a Chicago l’8 aprile 1928, Watson si laureò a 19 anni all’Università di Chicago e conseguì il dottorato a 22 anni all’Università dell’Indiana. Nel 1951 si unì al Cavendish Laboratory di Cambridge, dove collaborò con Francis Crick. Insieme, ispirati dai dati di Rosalind Franklin e Maurice Wilkins, pubblicarono nel 1953 il famoso modello della doppia elica del DNA sulla rivista Nature. Questa scoperta, che ha rivoluzionato la genetica molecolare, ha portato Watson e Crick a ricevere il Premio Nobel per la Medicina nel 1962.

Dopo la sua esperienza a Cambridge, Watson insegnò a Harvard e diresse il Cold Spring Harbor Laboratory, trasformandolo in un centro di ricerca di fama mondiale. È anche autore del libro “La doppia elica”, pubblicato nel 1968. Tuttavia, negli ultimi anni, la sua figura è stata segnata da controversie legate a dichiarazioni razziste e sessiste. Nel 2007, affermò in un’intervista che le politiche sociali si basano su un’errata uguaglianza di intelligenza tra diverse popolazioni, scatenando forti reazioni e portando alla sua rimozione da ruoli dirigenziali nel 2019. Watson ha anche fatto discutere per la vendita della sua medaglia Nobel nel 2014, poi riacquistata e restituitagli.

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