Il PIL italiano subisce una drastica riduzione delle stime di crescita per il 2025, influenzata da dazi, conflitti internazionali e spese per la difesa. Il deficit si prevede inferiore al 3% già dal 2026, con una frenata del debito successivamente. Il ministro dell’Economia Giorgetti sottolinea la complessità delle previsioni a causa della situazione economica globale.
L’impatto dei dazi è difficile da quantificare, ma il governo mantiene una linea di prudenza finanziaria. Si discute anche un possibile riarmo, con decisioni politiche da prendere entro aprile. Le opposizioni criticano il nuovo Def, mentre il Movimento 5 Stelle lo interpreta come un segno di stagnazione economica.
La situazione economica richiede cautela e precisione negli interventi futuri.

