La centrale nucleare di Chernobyl, in particolare il reattore numero 4, ha subito danni significativi alla sua cupola d’acciaio, che dal 2019 funge da protezione. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha dichiarato che è necessaria una “ristrutturazione tempestiva e completa” a seguito di un attacco aereo avvenuto dieci mesi fa. Gli esperti dell’Aiea hanno confermato che la struttura ha perso alcune delle sue funzioni di sicurezza, in particolare la capacità di isolamento, ma non sono stati riscontrati danni permanenti alle strutture portanti o ai sistemi di monitoraggio.

Nonostante i danni, le radiazioni nella zona rimangono stabili e non sono state rilevate fughe radioattive, secondo un rapporto dell’agenzia pubblicato a febbraio. Kiev ha accusato le forze russe di aver colpito il New Safe Confinement, la struttura protettiva costruita attorno al reattore dopo l’esplosione del 1986, ma Mosca ha respinto tali accuse.

L’Aiea ha sottolineato l’importanza di interventi rapidi per prevenire ulteriori degradi e garantire la sicurezza nucleare a lungo termine. Il New Safe Confinement, alto 110 metri e largo 256, è stato progettato per isolare il sito del disastro per almeno un secolo e ha richiesto nove anni di lavori, con un costo di 2,2 miliardi di euro finanziati da 45 paesi, dall’Unione Europea e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Ulteriori riparazioni temporanee sono previste per il prossimo anno, mentre i lavori definitivi dovranno attendere la conclusione del conflitto in Ucraina.

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