SCIACCA – Le associazioni culturali APS del Carnevale di Sciacca hanno diffuso una nota congiunta per esprimere la propria posizione in merito alle polemiche sull’utilizzo dell’imposta di soggiorno e sul futuro della manifestazione.
I carristi chiedono con forza di non essere più considerati l’“anello debole” del Carnevale e di avere il giusto riconoscimento per il ruolo centrale che svolgono nella realizzazione della festa. «È arrivato il momento – si legge nella nota – che la categoria si organizzi e dia vita a un’unica associazione di rappresentanza, capace di difendere i diritti e la dignità di chi da sempre porta avanti, con sacrificio e passione, la manifestazione più importante della città».
Le associazioni denunciano inoltre la mancanza di sostegno da parte di altre categorie economiche: «Albergatori, ristoratori e commercianti sono sempre favorevoli a nuove date o allungamenti del Carnevale. Ma quando si tratta di sostenere concretamente i carristi, nessuno tende la mano».
Un passaggio della nota sottolinea anche le difficoltà economiche: le APS del Carnevale, pur operando come vere e proprie imprese del Terzo Settore, chiudono ogni anno i bilanci in negativo, mentre altri beneficiano dell’indotto turistico generato dalla kermesse in un periodo tradizionalmente poco favorevole per Sciacca.
I carristi ribadiscono di non voler essere trascinati nelle dispute politiche locali, ma chiedono rispetto, riconoscimento e sostegno reale: «Se la politica cittadina non è in grado di garantire questo, lo si abbia il coraggio di dirlo chiaramente. Se il Carnevale estivo non dovesse svolgersi, ci riserviamo di decidere se partecipare alla prossima edizione».
Il comunicato si chiude con una frase netta: «Il Carnevale di Sciacca esiste perché esistono i carristi e le associazioni culturali. Senza di noi non esiste nulla. È tempo che la città e le istituzioni lo riconoscano».
A firmare il documento sono le associazioni: Arte e Cultura, Quelli di Ma che Voice, Anima e Cori, La Nuove Evoluzioni, La Bomboniera, La Nuova Isola 2.0, La Nuova Arte 96.
