Più di un quinto degli ospedali bocciati in Italia si trova in Sicilia, secondo il rapporto dell’Agenas, l’agenzia del ministero della Salute. In totale, 198 strutture sono state segnalate per scarsa qualità, di cui 43 nell’Isola, superata solo dalla Campania. Tuttavia, rispetto all’anno scorso, sei ospedali sono stati rimossi dalla lista nera.

Tra le note positive, il Cannizzaro di Catania è stato classificato con un livello “molto alto” per le prestazioni cardiocircolatorie. La clinica La Maddalena di Palermo ha ottenuto buoni risultati nella chirurgia oncologica, mentre 14 strutture si sono distinte nell’ambito osteomuscolare. Inoltre, il 60% degli interventi di angioplastica viene effettuato entro 90 minuti dall’arrivo del paziente in ospedale.

Tuttavia, persistono criticità significative. La Sicilia è stata bocciata per l’eccessivo ricorso al taglio cesareo e per i bypass aorto-coronarici, con un tasso di mortalità superiore al 4% entro 30 giorni dall’intervento, un dato che la colloca come l’unica regione italiana con tali statistiche. Anche la sopravvivenza agli interventi sulle valvole cardiache presenta risultati preoccupanti.

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