Nel 2024, il settore agricolo italiano prevede un incremento significativo del valore aggiunto, pari al 10,25%. Tuttavia, la Sicilia si distingue negativamente, essendo l’unica regione a registrare un calo del 5,54%. Le province siciliane occupano le ultime posizioni nella classifica nazionale elaborata da Unioncamere, con Palermo che chiude la graduatoria con un decremento del 6,89%.
Questa situazione contrasta con il trend positivo del resto del Sud Italia, che mostra segnali di crescita e sfida l’idea di un’area economicamente arretrata. Nonostante ciò, il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, ha sottolineato che il divario con il Nord rimane significativo, con la ricchezza prodotta per abitante nel Mezzogiorno ancora inferiore. Prete ha anche evidenziato la necessità di una politica industriale efficace per affrontare le sfide attuali, come l’alto costo dell’energia rispetto ai concorrenti europei e le potenziali conseguenze dei dazi sulle esportazioni.

