È morto Carlo Ricchetti, figura storica della Salernitana e del calcio salernitano. Il centrocampista, noto per il suo ruolo di numero 7, ha lasciato un segno indelebile nella storia del club, contribuendo in modo significativo alle promozioni in Serie B nel 1994 e in Serie A nel 1998, sotto la guida di Delio Rossi.
I suoi ex compagni di squadra hanno commemorato la sua memoria riaprendo simbolicamente le porte dello spogliatoio, un gesto che testimonia il forte legame che Ricchetti aveva con la squadra. La Salernitana ha espresso il proprio cordoglio attraverso una nota sul sito ufficiale, in cui si unisce al dolore della moglie Antonella, dei figli e di tutti coloro che hanno condiviso con lui il campo da gioco.
Ricchetti ha disputato 157 partite con la maglia granata, segnando 25 gol e guadagnandosi il soprannome di “re del taglio” per la sua abilità nei movimenti in area. Dopo la carriera da calciatore, ha continuato a contribuire al calcio come allenatore nel settore giovanile e negli staff tecnici di Roberto Breda e Mirko Cudini. La Salernitana lo ricorda come un uomo mite e riservato, ma un campione indiscusso sul campo. Ricchetti, originario di Foggia, è scomparso a 55 anni dopo una malattia.

