In Sicilia, la legge di stabilità attualmente in discussione all’Assemblea regionale siciliana prevede l’introduzione di un’indennità per i presidenti dei Liberi consorzi comunali, che sarà pari a quella del sindaco del comune capoluogo. Questa misura segna una svolta rispetto alla riforma Crocetta del 2014, che aveva stabilito la gratuità degli incarichi per i presidenti delle ex Province.

La nuova norma, contenuta nell’articolo 128 del ddl, si applica esclusivamente ai presidenti dei sei Liberi consorzi, eletti tramite voto di secondo livello dai consiglieri provinciali. Non ci saranno cambiamenti per le tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, dove il sindaco del capoluogo ricopre già il ruolo di guida e percepisce uno stipendio elevato.

Se la proposta dovesse essere approvata, i presidenti eletti nella prossima primavera avrebbero la possibilità di optare per l’indennità. Tra questi figurano Salvatore Quinci, Giuseppe Pendolino, Piero Capizzi, Michelangelo Giansiracusa e Maria Rita Schembari. Per il presidente del Libero consorzio di Caltanissetta, Walter Tesauro, non ci saranno modifiche.

Inoltre, la legge introduce permessi retribuiti per le assenze dal lavoro per sindaci metropolitani, presidenti dei Liberi consorzi e consiglieri, consentendo loro di assentarsi per l’intera giornata in cui sono convocati i Consigli. Anche in questo caso, i costi ricadranno sugli enti intermedi, aumentando le spese dei loro bilanci.

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