Centinaia di uomini e donne hanno partecipato a un programma di rieducazione organizzato dai ribelli dell’M23 nella provincia del Nord Kivu, in Repubblica Democratica del Congo. Sultani Makenga, leader del gruppo, ha sottolineato l’importanza della forza per liberare il Paese dal malgoverno di Kinshasa, ricevendo una risposta affermativa dai partecipanti. Questo corso, tenutosi a settembre vicino a Rutshuru, ha fornito ai civili nozioni di maneggio delle armi e strategie per costruire un nuovo Stato federale, in linea con i valori dell’M23.
Il conflitto nell’est del Congo è uno dei numerosi conflitti che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, afferma di aver contribuito a risolvere. Durante una cerimonia a Washington, Congo e Ruanda hanno ribadito il loro impegno per la pace, ma l’M23 non è parte di questo accordo e sta partecipando a colloqui di pace separati a Doha. Nel frattempo, il gruppo sta consolidando il suo potere, creando un’amministrazione parallela nelle aree conquistate.
Analisti avvertono che la situazione potrebbe portare a una frattura duratura del Paese, con combattimenti prolungati. Sotto il dominio dell’M23, alcuni residenti segnalano un certo ordine, ma con regole rigide da rispettare. Esperti come Jason Stearns e Fred Bauma indicano che l’M23 sta sfruttando i negoziati di pace per guadagnare tempo e rafforzare la propria posizione.
Il governo congolese, pur avendo perso territorio, continua a mostrare resistenza nei negoziati, mentre l’M23 chiede un decentramento del Paese. Il Ruanda, pur negando il sostegno ai ribelli, giustifica la sua presenza come misura difensiva contro gruppi ribelli. Gli Stati Uniti hanno chiesto il ripristino dell’autorità congolese su tutto il territorio e la neutralizzazione delle FDLR, un gruppo armato attivo nella regione.

