Il presidente congolese Felix Tshisekedi ha accusato il Ruanda di violare gli impegni assunti nell’accordo di pace firmato il 4 dicembre scorso a Washington, compromettendo gli sforzi per porre fine ai combattimenti nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. Durante un discorso ai legislatori, Tshisekedi ha sottolineato che il Movimento M23, sostenuto dal Ruanda, non è parte dell’accordo e ha ripreso le ostilità il giorno successivo alla firma.

Il conflitto nella regione del lago Kivu ha visto il M23 rafforzare la propria posizione, partecipando a colloqui di pace separati a Doha, mentre la sua forza militare è aumentata notevolmente. I ribelli hanno istituito una nuova struttura di leadership civile e stanno cercando di operare in modo indipendente da Kinshasa, imponendo tasse e promuovendo istituzioni finanziarie nel territorio controllato.

Nel frattempo, la Repubblica Democratica del Congo sta affrontando la peggiore epidemia di colera degli ultimi 25 anni, con quasi 2.000 morti dall’inizio dell’anno, secondo l’UNICEF. La crisi è aggravata dai conflitti e dalla mancanza di accesso all’acqua potabile. Diciassette province su 26 sono attualmente colpite, e solo il 43% della popolazione ha accesso a servizi idrici di base. L’UNICEF ha lanciato un appello per ulteriori finanziamenti per affrontare la situazione, avvertendo che senza un’azione coordinata molte altre vite potrebbero essere a rischio.

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