Il giorno dopo l’allontanamento dei due assessori cuffariani dalla giunta regionale, la Democrazia Cristiana esprime la propria amarezza per la decisione del presidente Renato Schifani, che si inserisce nell’ambito di un’inchiesta su Totò Cuffaro. Nuccia Albano, ex assessore alla Famiglia, definisce la scelta “ingiusta e sproporzionata”, mentre il gruppo parlamentare democristiano parla di un “trattamento inedito” rispetto a precedenti situazioni politiche.

Il segretario regionale della DC, Stefano Cirillo, accusa il governo di “criminalizzazione” e “discriminazione politica” nei confronti di un’intera comunità. In risposta, il coordinatore di Forza Italia, Marcello Caruso, sostiene che si tratta di un intervento necessario per affrontare una questione politica e non personale. Schifani ha giustificato la sua decisione richiamando principi di trasparenza e rigore.

Le opposizioni non considerano sufficiente la mossa del governatore. Oggi, alle 15, è prevista una manifestazione davanti alla presidenza della Regione per chiedere le dimissioni del governo. Contestualmente, si svolgerà la relazione annuale della commissione antimafia all’Assemblea Regionale Siciliana, dove si sta preparando la finanziaria. La frattura con la DC non dovrebbe compromettere i numeri del centrodestra, ma potrebbe ridurli se i cuffariani decidessero di astenersi durante le votazioni. Domani, il movimento Sud chiama Nord formalizzerà la propria posizione, rendendo i suoi tre seggi all’Ars più influenti.

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