Gino Cecchettin ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla violenza di genere durante un’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. A due anni dall’omicidio della figlia Giulia, Cecchettin ha sottolineato l’importanza di cambiare la cultura che alimenta la violenza. Ha affermato che non servono leggi più severe, poiché la giustizia arriva sempre dopo i fatti. La vera risposta, secondo lui, risiede nell’educazione e nella prevenzione.

Cecchettin ha evidenziato che l’educazione al rispetto e all’empatia deve iniziare nelle scuole, dove si formano le persone. Ha parlato dell’importanza di insegnare ai giovani a gestire le emozioni e a riconoscere i confini nelle relazioni, sottolineando che l’amore non deve essere inteso come possesso e che la forza non deve essere vista come dominio.

Ha inoltre criticato la narrazione attuale della violenza di genere, definendola un fenomeno radicato nella cultura e nei modelli di relazione, spesso giustificato o minimizzato dalla società. Secondo Cecchettin, è fondamentale che le scuole affrontino il tema dell’affettività, altrimenti i ragazzi rischiano di essere influenzati da messaggi distorti provenienti dai social media e da modelli tossici.

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