Con l’approssimarsi della scadenza per la presentazione degli emendamenti, la legge di Bilancio suscita tensioni all’interno della maggioranza. La Lega, in particolare, chiede modifiche significative su fisco e pensioni, suscitando la reazione delle opposizioni. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e la premier Giorgia Meloni ribadiscono la necessità di mantenere una linea di prudenza sui conti.
Il senatore Claudio Borghi, relatore leghista per la manovra, ha proposto la vendita delle quote italiane del MES per raccogliere circa 15 miliardi da destinare al taglio delle tasse. Inoltre, ha suggerito di cancellare le pensioni di reversibilità per le unioni civili, un tema che intreccia questioni fiscali e sociali. Matteo Salvini ha spinto per una “rottamazione allargata” delle cartelle fiscali, ma non tutti i membri della maggioranza sono d’accordo.
Meloni e Giorgetti, nonostante le pressioni, mantengono una posizione ferma, cercando di evitare un “assalto alla diligenza” in vista della scadenza. Le modifiche previste saranno limitate e mirate, riguardando principalmente affitti brevi e dividendi.
Nel frattempo, il dibattito sulla patrimoniale riaccende le tensioni nel centrosinistra. Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiana, sostiene la necessità di un contributo di solidarietà dai più ricchi, mentre il segretario della CGIL, Maurizio Landini, concorda sull’importanza di far pagare di più chi detiene grandi patrimoni. Tuttavia, Giuseppe Conte e Elly Schlein si mostrano cauti, preferendo una patrimoniale a livello europeo per evitare la fuga di capitali.
Le posizioni divergenti all’interno del centrosinistra e le critiche da parte di Matteo Renzi e di Forza Italia evidenziano le difficoltà nel trovare un consenso su questo tema, mentre il dibattito continua a infiammarsi.

