Nuove rivelazioni emergono nel caso Garlasco, con il ritrovamento di un elevato quantitativo di Dna subungueale attribuibile ad Andrea Sempio sotto un’unghia di Chiara Poggi. Questo elemento, scoperto grazie a tecnologie avanzate, non era stato identificato durante le indagini iniziali nel 2007, quando i campioni furono considerati insufficienti per l’analisi.
La Procura ha avviato un nuovo filone d’inchiesta, in seguito alla scoperta di questo Dna maschile, che potrebbe riaprire il dibattito sulla dinamica dell’omicidio. Sotto un’unghia della mano destra di Chiara, probabilmente quella del mignolo, è stato rinvenuto il Dna di Sempio, attualmente indagato. Secondo le analisi, il profilo genetico suggerirebbe un contatto diretto tra la vittima e il suo aggressore, piuttosto che una semplice contaminazione ambientale.
Le indagini iniziali avevano portato alla conclusione che Chiara non avesse avuto il tempo di difendersi, ma la nuova evidenza potrebbe contraddire questa versione. Si ipotizza ora che la giovane possa aver cercato di respingere l’assalitore, graffiandolo o afferrandolo durante l’aggressione.
Per chiarire ulteriormente la situazione, gli inquirenti hanno incaricato l’anatomopatologa Cristina Cattaneo di eseguire una nuova consulenza tecnica. La specialista dovrà riesaminare le cause della morte e la dinamica dell’aggressione, analizzando anche il luogo del delitto e i rilievi dell’autopsia originale, al fine di determinare se Chiara abbia effettivamente tentato di difendersi.

