Le figlie di Paola Casali, Elena e Marika Masia, hanno presentato una richiesta di dichiarazione di morte presunta al Tribunale di Monza, dopo quattordici anni di silenzio sulla scomparsa della madre avvenuta il 20 febbraio 2011 a Licata, in provincia di Agrigento. Paola, all’epoca 49enne, viveva a Lazzate, in provincia di Monza e Brianza. La denuncia di scomparsa fu presentata immediatamente dal marito, Danilo Masia, ma le indagini non hanno mai portato a risultati concreti.

Il caso, che suscitò l’attenzione della stampa nazionale, non ha mai avuto sviluppi definitivi. Il Tribunale di Monza ha avviato la procedura legale, lanciando un appello pubblico per raccogliere eventuali informazioni sulla scomparsa di Paola. Chiunque abbia notizie utili è invitato a contattare il Tribunale entro sei mesi dalla pubblicazione dell’appello. Solo al termine di questo periodo, in assenza di nuovi elementi, il giudice potrà decidere sulla richiesta di morte presunta.

In passato, un fruttivendolo di Niscemi era stato iscritto nel registro degli indagati, ma si era avvalso della facoltà di non rispondere. L’inchiesta era stata archiviata e poi riaperta, senza però portare a risultati significativi. La richiesta di morte presunta rappresenta un tentativo delle figlie di dare una forma giuridica a un’assenza che continua a pesare sulla loro vita.

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