Le procure di Vicenza e Verona stanno indagando sui certificati medici di Alberto Zordan, 48 anni, e Anna Zilio, 39 anni, entrambi membri del Team Km Sport di San Martino Buon Albergo, dopo la loro morte avvenuta nel sonno a pochi giorni di distanza. Gli esami diagnostici eseguiti sulle due vittime hanno incluso il prelievo di tessuti e l’analisi di liquidi biologici.
La Polizia ha avviato verifiche sui certificati medici agonistici dei due atleti. È emerso che Zilio aveva un certificato del 2021 e che era stata fermata per problemi fisici in quell’anno, mentre Zordan risultava in regola con la documentazione. Zilio è stata trovata morta il 14 ottobre dal padre, preoccupato per la mancanza di risposta.
L’avvocato Marco Pezzotti, che rappresenta la famiglia di Zilio, ha dichiarato che i familiari desiderano chiarezza sulle cause del decesso. Emanuele Marchi, vicepresidente della Km Sport, ha espresso il desiderio di comprendere le circostanze delle morti, sottolineando che non vi è correlazione tra i due eventi, ma solo grande tristezza.
Pezzotti ha ribadito che non ci sono collegamenti tra i decessi, definendoli una tragedia dolorosa. È stata anche avanzata l’ipotesi di manipolazione dei certificati di idoneità agonistica di Zilio, ma Marchi ha chiarito che la runner non si allenava con Zordan e che la società non ha riscontrato alcun nesso tra le morti. La situazione ha colpito profondamente la comunità sportiva, già provata dalla perdita di due atleti.

