Israele ha condotto raid aerei nel sud del Libano, colpendo il villaggio di Taïr Debbé. La reazione di Hezbollah è stata immediata, con il gruppo che ha ribadito il proprio diritto all’autodifesa in risposta a pressioni internazionali, in particolare da parte di Stati Uniti ed Egitto, per avviare negoziati diretti con Israele.
Secondo il ministero della Salute libanese, un attacco israeliano ha provocato la morte di un civile. L’IDF ha dichiarato di aver preso di mira una squadra di costruttori di Hezbollah. Attualmente, il Libano e Israele sono tecnicamente in stato di guerra, ma gli scontri recenti hanno visto Hezbollah come unico attore militante, mentre l’esercito libanese non è intervenuto.
Hezbollah ha rifiutato qualsiasi forma di negoziazione politica con Israele, affermando che tali colloqui non servirebbero l’interesse nazionale. Il gruppo, sostenuto dall’Iran, ha dichiarato di mantenere il proprio impegno per il cessate il fuoco stabilito lo scorso anno, nonostante le tensioni crescenti.
Israele ha avvertito di poter intensificare le operazioni contro Hezbollah, accusando il gruppo di tentare un riarmo. Il governo libanese ha discusso misure per disarmare Hezbollah, ma il ministro della Difesa israeliano ha accusato le autorità libanesi di non agire con sufficiente determinazione.
Nelle ultime settimane, gli Stati Uniti hanno aumentato la pressione sul Libano per disarmare Hezbollah, imponendo sanzioni a membri del gruppo coinvolti in transazioni finanziarie. Le sanzioni mirano a bloccare i fondi provenienti dall’Iran, principale sostenitore di Hezbollah, mentre le tensioni tra Israele e Libano continuano a crescere.

