Le recenti proteste contro Shein hanno sollevato un caso politico in Francia, portando il governo a richiedere sanzioni europee contro il marchio. Al centro delle polemiche vi è la vendita online di prodotti illegali, tra cui armi improprie e bambole con connotazioni pedopornografiche. Il governo francese ha annunciato la sospensione dell’attività di Shein fino al rispetto delle leggi nazionali e ha chiesto alla Commissione europea di intervenire.

Il ministro degli Esteri, Jean-Noël Barrot, ha chiesto “provvedimenti severi” contro Shein, accusata di violare le norme europee. Il premier Sébastien Lecornu ha già richiesto la sospensione temporanea del sito in Francia, mentre la ministra del Digitale, Anne Le Henanff, ha avviato colloqui con la Commissione Ue per coordinare un’azione comune. Le autorità francesi stanno considerando una procedura di infrazione per violazione del Digital Services Act.

La Direzione generale della Concorrenza e della Repressione delle Frodi ha dato a Shein 48 ore per ritirare i prodotti vietati, avvertendo che in caso contrario il sito sarà bloccato in Francia. Il ministro dell’Economia, Roland Lescure, ha denunciato l’inaccettabilità della situazione. Le manifestazioni di protesta, avvenute davanti al grande magazzino BHV, hanno visto la partecipazione di centinaia di persone che hanno accusato Shein di sfruttare lavoro forzato uiguro.

La polemica è esplosa dopo la scoperta di bambole sessuali dall’aspetto infantile, che ha portato all’apertura di un’indagine della Procura di Parigi. Shein ha affermato di aver sospeso i venditori coinvolti e di aver imposto un divieto totale per tali prodotti. Tuttavia, la crisi di fiducia nei confronti del marchio continua a crescere. Venerdì è attesa una decisione ufficiale: se i contenuti contestati non saranno rimossi, scatterà la sospensione del sito in Francia, con possibili ripercussioni a livello europeo.

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