I dipendenti delle farmacie private in Italia hanno avviato uno sciopero nazionale della durata di 24 ore, proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. L’iniziativa coinvolge oltre 60mila lavoratori e lavoratrici, in protesta per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl), scaduto il 31 agosto 2024.
Lo sciopero è iniziato alla mezzanotte di oggi e si concluderà domani, venerdì 7 novembre, alle 24. Durante questa giornata sono previsti presidi e manifestazioni in tutto il Paese. Nonostante lo stop, le farmacie garantiranno comunque i servizi minimi, sia per le aperture ordinarie che per i turni di emergenza.
Le organizzazioni sindacali hanno denunciato l’atteggiamento di chiusura di Federfarma, accusata di non voler riconoscere aumenti retributivi adeguati al costo della vita e di non valorizzare il lavoro di chi offre un servizio sanitario fondamentale per milioni di cittadini. Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno sottolineato l’importanza delle farmacie come presidi sanitari e sociali essenziali, chiedendo rispetto e tutele contrattuali adeguate.
I sindacati hanno presentato proposte per un rinnovo che preveda aumenti salariali giusti, una migliore conciliazione tra vita e lavoro, percorsi formativi e valorizzazione delle competenze. Hanno esortato Federfarma a tornare al tavolo delle trattative per garantire un contratto che rifletta il reale valore della professione.

