L’elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York ha suscitato un acceso dibattito politico e culturale, non solo negli Stati Uniti ma anche all’estero. La sua vittoria, che rappresenta l’ala più a sinistra del Partito Democratico, ha attirato l’attenzione di Donald Trump, il quale ha minacciato di ridurre i fondi federali per la città, affermando che i cittadini potrebbero lasciare New York a causa di un “regime comunista”. Tuttavia, Trump ha anche invitato Mamdani a collaborare con la Casa Bianca per evitare conseguenze negative.

Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha invece celebrato la vittoria di Mamdani come un simbolo di speranza contro il populismo, esortandolo a resistere alle pressioni di leader come Trump. All’interno del Partito Democratico, la vittoria di Mamdani ha messo in luce le divisioni tra progressisti e moderati. Mentre figure come Bernie Sanders hanno accolto il risultato come una prova della validità del progressismo radicale, i democratici moderati si sono mostrati più cauti, preoccupati per le proposte audaci del nuovo sindaco.

In Italia, le reazioni sono state polarizzate. Le opposizioni, in particolare il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, hanno espresso entusiasmo per la vittoria di Mamdani, sottolineando l’importanza di temi sociali e di giustizia fiscale. Al contrario, nella maggioranza di centrodestra, la vittoria è stata vista con scetticismo. Esponenti della Lega hanno parlato di “resa culturale” e hanno minimizzato l’importanza del voto, considerandolo un’espressione di estremismo ideologico. Anche Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno manifestato preoccupazione per l’orientamento socialista della nuova amministrazione.

WhatsApp Facebook Messenger Copia link Telegram X.com LinkedIn Pinterest Email