L’elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York segna un importante successo per la sinistra radicale, sostenuto da una mobilitazione elettorale senza precedenti. Mamdani ha ottenuto oltre il 50% dei voti in una tornata caratterizzata da un’affluenza elevata, segno dell’energia generata dalla sua campagna, focalizzata su accessibilità economica e giustizia sociale.
L’analisi dei flussi elettorali evidenzia un forte sostegno da parte del voto giovanile, con circa il 75% degli elettori sotto i 30 anni che ha scelto Mamdani. Molti di questi erano al loro primo voto per un sindaco, dimostrando una crescente identificazione con l’identità di socialista democratico, che rappresenta quasi il 40% dei giovani elettori.
Geograficamente, Mamdani ha ottenuto risultati significativi nei boroughs più popolosi e progressisti, come Brooklyn, Manhattan e il Bronx. Al contrario, l’ex governatore Andrew Cuomo, in corsa come indipendente, ha prevalso solo a Staten Island e in alcune aree con elettori più moderati.
La religione ha avuto un ruolo polarizzante: Mamdani ha ricevuto un sostegno quasi unanime dalla comunità musulmana, mentre la maggior parte degli elettori ebrei ha votato per Cuomo, a causa delle preoccupazioni legate alle posizioni di Mamdani sulla politica israeliana.
In sintesi, la vittoria di Mamdani rappresenta una coalizione multiculturale di base, guidata dai giovani e dagli elettori di sinistra radicale, che rifiuta l’establishment democratico e richiede un forte mandato per attuare politiche di riforma fiscale e sostegno sociale.

