A Milano, l’indice Ftse Mib ha aperto in ribasso, dopo una chiusura quasi invariata, per poi tornare sulla parità. In Europa, Londra ha registrato un lieve calo dello 0,06%, mentre Parigi e Francoforte hanno visto perdite rispettivamente dello 0,27% e dello 0,51%.
Si osserva un’inversione di tendenza per i titoli legati all’intelligenza artificiale, che avevano registrato forti guadagni nell’ultimo anno. Il calo è iniziato a Wall Street e ha proseguito nella notte asiatica, con il Nikkei di Tokyo in calo del 2,33% e il Kospi di Seul del 2,85%. Gli indici di Shanghai e Hong Kong, invece, sono rimasti poco mossi.
A Tokyo, la holding tecnologica Softbank ha visto un ribasso dell’8%, dopo un incremento del 171% nell’ultimo anno. Negli Stati Uniti, Palantir, specializzata in analisi dei dati e intelligenza artificiale, ha perso quasi l’8% nonostante avesse pubblicato risultati superiori alle attese, a causa di timori sulle valutazioni eccessive.
Le grandi banche hanno espresso preoccupazioni riguardo a possibili cali futuri. L’amministratore delegato di Morgan Stanley ha previsto una flessione tra il 10 e il 20% nei prossimi 12-24 mesi, mentre il suo omologo di Goldman Sachs ha parlato di una correzione del 10-15%, senza però compromettere i fondamentali di mercato. È emerso anche il ritorno di Micheal Burry, noto per le sue scommesse ribassiste nel 2008, che ha acquistato opzioni ribassiste su Palantir e Nvidia per un valore di 1,1 miliardi di dollari.
Negli Stati Uniti, l’indice Nasdaq ha chiuso in calo del 2%, mentre i future sull’S&P 500 sono rimasti stabili. A Piazza Affari, Nexi ha registrato un calo del 6,2% dopo i conti trimestrali, mentre Fineco ha guadagnato l’1,48%. Ferrari continua la sua corsa, con un incremento del 3,24% ieri e dell’1,34% oggi.

