Due alpinisti italiani, Paolo Cocco e Marco Di Marcello, sono morti in Nepal a causa di una valanga che ha colpito il campo base del picco Yalung Ri. Cocco, 41 anni e ex vicesindaco di San Martino, e Di Marcello, 37 anni e biologo di Teramo, facevano parte di una spedizione internazionale di 12 alpinisti. Insieme a Markus Kirchler, un alpinista altoatesino, stavano tentando di scalare il Dolma Khang, una vetta himalayana di 6300 metri mai conquistata prima da italiani. Sette membri della spedizione sono stati travolti dalla valanga e, secondo quanto riferito da uno sherpa, i loro corpi sono stati recuperati.

Un’altra spedizione italiana, diretta verso il Panbari, ha subito un tragico incidente il 31 ottobre, costando la vita a due alpinisti: Alessandro Caputo, maestro di sci, e Stefano Ferronato, di 51 anni. Valter Perlino, un veterinario di Pinerolo, è riuscito a salvarsi dopo aver abbandonato la missione a causa di una trombosi al piede. È stato lui a dare l’allerta ai soccorsi dopo essere sceso al campo base a 4800 metri.

Le autorità locali hanno comunicato che ci vorranno giorni per recuperare i corpi. La Farnesina è in contatto con le famiglie delle vittime e ha espresso preoccupazione per i ritardi nei soccorsi, dovuti a problematiche burocratiche relative alle autorizzazioni per il volo degli elicotteri. Le condizioni meteorologiche, aggravate dal ciclone Montha, hanno reso la situazione ancora più critica, evidenziando i rischi crescenti legati ai cambiamenti climatici per gli alpinisti esperti.

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