Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha dichiarato che non è prevista alcuna missione delle Nazioni Unite per il dispiegamento di soldati in Gaza, a causa dell’assenza di garanzie di sicurezza. Crosetto ha sottolineato che non invierà militari italiani in situazioni ad alto rischio senza risultati concreti. Attualmente, otto carabinieri italiani sono già presenti a Rafah, e il governo ha offerto supporto in vari ambiti, tra cui assistenza sanitaria e addestramento delle forze di polizia locali. Tuttavia, il processo di sminamento e rimozione delle macerie a Gaza richiederà decenni, date le enormi quantità di materiale bellico e detriti.

In merito alla difesa aerea, Crosetto ha evidenziato che l’Aeronautica italiana è tra le migliori al mondo, ma ha anche sottolineato la necessità di dotazioni adeguate. Ha stimato che serviranno sei o sette anni per raggiungere una capacità difensiva comparabile a quella di Israele, mentre il modello americano è considerato inaccessibile.

Il ministro ha inoltre commentato la necessità di rivedere la struttura delle forze armate italiane, suggerendo che l’attuale organico di 170.000 soldati non è sufficiente per affrontare le sfide attuali. Propone l’aggiunta di 30.000 unità per arrivare a un totale di 200.000 soldati, con un modello di reclutamento che favorisca una maggiore capacità operativa.

Infine, Crosetto ha parlato del conflitto in Ucraina, evidenziando il tragico bilancio di oltre 1.500 morti al giorno tra le forze russe e ucraine. Ha affermato che la fine di questa situazione dipenderebbe dalla volontà del presidente russo Vladimir Putin, che al momento non sembra interessato a porre fine al conflitto.

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