Chiara Ferragni è comparsa in tribunale a Milano per l’udienza relativa all’accusa di truffa aggravata, legata ai casi del Pandoro Pink Christmas e delle uova di Pasqua. Al termine dell’udienza, l’influencer ha dichiarato: “È una fase sicuramente difficile della mia vita e penso mi capirete se non mi sento di fare ulteriori dichiarazioni”. Ferragni, assistita dai legali Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, ha partecipato a un’udienza a porte chiuse presieduta dal giudice Ilio Mannucci Pacini. Durante l’incontro si è discusso della decisione sulle parti civili e della scelta del rito processuale, con l’influencer che ha optato per il rito abbreviato. Sono già state fissate ulteriori udienze per il 25 novembre e il 19 dicembre, con la sentenza attesa per gennaio. Questa è la prima volta che Ferragni si presenta in aula per la vicenda, dopo che la prima udienza era stata di natura tecnica. A gennaio era stato notificato il decreto di citazione diretta a giudizio, firmato dal pm Cristian Barilli, che coinvolge anche il suo ex collaboratore Fabio Damato e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID. Alessandra Balocco, amministratore delegato dell’azienda dolciaria, è deceduta lo scorso agosto. Ferragni ha affermato di voler partecipare alle udienze per rispetto della giustizia e per dimostrare la sua innocenza. I suoi legali sostengono che non ha commesso reati e che ha già chiuso il fronte amministrativo, effettuando donazioni per un totale di 3,4 milioni di euro. I pubblici ministeri, invece, sostengono che Ferragni avrebbe ingannato i consumatori, generando profitti ingiusti per circa 2,2 milioni di euro. Il Codacons ha ritirato la denuncia dopo un accordo con Ferragni, mentre una donna di 76 anni che aveva acquistato pandori ha chiesto di entrare come parte civile, ma ha successivamente ritirato l’istanza dopo un risarcimento extragiudiziale. Anche l’Adicu e la Casa del consumatore hanno presentato richieste come
