La sera di sabato 1 novembre, migliaia di israeliani si sono radunati in piazza Rabin a Tel Aviv per commemorare il trentesimo anniversario dell’assassinio di Yitzhak Rabin, ex primo ministro israeliano. Tra gli oratori, il leader dell’opposizione Yair Lapid ha denunciato la distorsione dell’ebraismo da parte degli estremisti, sottolineando la necessità di unità, democrazia e un rinnovamento degli ideali fondanti di Israele.
Rabin, appartenente al Partito Laburista, fu assassinato il 4 novembre 1995 dall’estremista di destra Yigal Amir dopo una manifestazione per la pace. L’evento di sabato ha avuto lo scopo di condannare la violenza politica e di esprimere sostegno agli sforzi di Rabin per raggiungere un accordo di pace con i palestinesi.
Nel 1994, Rabin ricevette il Premio Nobel per la Pace insieme al leader palestinese Yasser Arafat e all’allora ministro degli Esteri Shimon Peres, per il loro ruolo negli Accordi di Oslo, che miravano a stabilire una soluzione a due Stati. L’omicidio di Rabin ha avuto un impatto profondo su Israele e sul mondo intero, segnando un momento cruciale nelle speranze di pace in Medio Oriente.

