Il Wall Street Journal e il Miami Herald segnalano la possibilità di un imminente attacco statunitense contro siti militari in Venezuela legati al narcotraffico, con l’obiettivo di colpire il ‘Cártel de los Soles’. Nonostante la smentita di Donald Trump riguardo a un’eventuale offensiva, la tensione nella regione è in aumento, tanto che Trinidad e Tobago ha allertato le proprie forze armate. La portaerei USS Gerald Ford è stata dispiegata nelle acque venezuelane, insieme a un’importante flotta navale, suggerendo un possibile attacco missilistico piuttosto che un’invasione.
Gli Stati Uniti accusano Nicolás Maduro di essere a capo di un narco-Stato, un’accusa che il presidente venezuelano ha categoricamente respinto. Il Pentagono ha schierato cacciatorpedinieri, sottomarini e circa 4.500 Marines nella zona. Se l’attacco mirasse a decapitare la leadership del cartello, non è chiaro se Maduro sia un obiettivo diretto.
In risposta alle crescenti tensioni, Maduro ha chiesto aiuto a Russia, Cina e Iran, sollecitando supporto militare. La Russia ha già risposto, inviando un aereo Ilyushin IL-76 a Caracas, mentre Mosca ha ratificato un nuovo trattato strategico con il Venezuela, che include progetti per una fabbrica di munizioni e diritti di esplorazione per gas e petrolio. Il Ministro dei Trasporti venezuelano ha coordinato l’arrivo di equipaggiamenti militari dall’Iran.
Trinidad e Tobago, a causa della sua vicinanza al Venezuela, ha emesso un allerta di “livello uno”, temendo possibili ripercussioni da un eventuale conflitto.

