Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato, su iniziativa degli Stati Uniti, il piano di autonomia del Marocco per il Sahara Occidentale, considerato la soluzione “più realizzabile” per il territorio conteso. La risoluzione ha ottenuto 11 voti favorevoli, senza voti contrari e con 3 astensioni; l’Algeria ha scelto di non partecipare al voto.
Il piano, presentato dal Marocco nel 2007, prevede l’autonomia del Sahara Occidentale sotto la sovranità marocchina e viene considerato come base per futuri negoziati per risolvere un conflitto che dura da cinquant’anni. Il Re del Marocco, Mohammed VI, ha definito la decisione del Consiglio di sicurezza un “cambiamento storico”, affermando che si sta aprendo un nuovo capitolo per la sovranità marocchina sul Sahara.
L’iniziativa marocchina prevede che lo Stato affermi la propria sovranità sul territorio, trasferendo però alcuni poteri amministrativi, legislativi e giudiziari alle popolazioni locali. La regione autonoma avrebbe un governo, un parlamento e tribunali, che opererebbero secondo lo statuto di autonomia e la costituzione marocchina. Il piano consente alla regione di gestire il proprio bilancio e la tassazione locale, mantenendo però il controllo su questioni come relazioni estere e sicurezza.
Il Marocco ha dichiarato che, in caso di accordo, non esclude la possibilità di un referendum per le popolazioni interessate e promette un’amnistia generale dopo il disarmo dei combattenti del Polisario. Quest’ultimo ha sempre richiesto un referendum sotto l’egida delle Nazioni Unite, ma tale richiesta non si è mai concretizzata per mancanza di accordo sulle liste elettorali. Recentemente, il Fronte Polisario ha manifestato disponibilità ad accettare il piano di autonomia, a condizione che venga approvato tramite referendum dalla popolazione saharawi.

