L’omicidio di Nada Cella, avvenuto a Chiavari il 6 maggio 1996, ha portato la pubblica accusa a richiedere l’ergastolo per Anna Lucia Cecere. La pm Gabriella Dotto ha descritto il delitto come un atto di “lucida follia” scaturito dalla frustrazione e dalla gelosia. Secondo l’accusa, Cecere avrebbe ucciso la giovane segretaria dopo una discussione, motivata dall’invidia e dalla volontà di affermare la propria posizione.
La pm ha chiesto anche una pena di quattro anni per Marco Soracco, il commercialista presente al momento del delitto, accusato di favoreggiamento per aver mentito sulle circostanze dell’omicidio. La requisitoria si è svolta davanti ai giudici della Corte d’assise, con la sentenza attesa per il 18 dicembre.
Dotto ha evidenziato come tutte le piste alternative siano state esaurite senza risultati, sostenendo che i silenzi di Cecere e Soracco dimostrano la solidità dell’impianto accusatorio. Soracco, in particolare, avrebbe temuto la reazione di Cecere, consapevole della sua pericolosità.
Cecere era stata inizialmente indagata nel 1996, ma il caso era stato archiviato. Solo nel 2021, grazie al lavoro della criminologa Antonella Delfino Pesce e delle avvocate della famiglia di Nada, sono riprese le indagini, portando a un nuovo esame delle prove. Si attende ora una conclusione definitiva su questo caso irrisolto da quasi trent’anni.

 
   
   
   
   
   
         
                 
 
                 
                 
                 
                 
                 
                 
                
