La manovra economica ha avviato il suo percorso parlamentare, suscitando pressioni da parte di deputati e senatori di diverse fazioni. La premier Giorgia Meloni ha richiamato i membri del suo governo a utilizzare i fondi di coesione prima di richiedere ulteriori risorse, sottolineando il ritardo in vari progetti. Durante l’ultimo Consiglio dei ministri, ha espresso frustrazione per le diverse priorità tra i partner di governo, che spaziano da un prelievo extra sulle banche a un aumento della cedolare secca sugli affitti brevi.
In un evento esterno alla maggioranza, Meloni ha cercato di difendere la gestione economica del suo governo, affermando che l’Italia sta mostrando segnali di solidità. Ha attribuito il merito di questo risultato alle imprese e ai lavoratori, affermando che l’esecutivo ha semplicemente mantenuto i conti in ordine. Tuttavia, questa autoassoluzione non ha convinto gli imprenditori, come evidenziato da Davide Faraone di Italia Viva, che ha sarcasticamente commentato la situazione.
Le aspettative produttive, secondo un’indagine di Confindustria, sono in calo, con molte grandi aziende che si mostrano caute riguardo alla crescita futura. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ribadito che le decisioni finali spettano al Parlamento, rispondendo a domande sulla possibilità di aumentare le richieste agli istituti di credito.
Dall’opposizione, Francesco Boccia del Pd ha messo in evidenza il divario tra la narrazione della premier e la realtà economica, sottolineando che i salari reali sono ancora in calo rispetto al 2021. La manovra, definita da alcuni come la più rinunciataria del decennio, sarà oggetto di valutazione nei prossimi mesi.

