È morto all’età di 92 anni il generale Franco Angioni, noto per la sua leadership del contingente italiano della Forza Multinazionale in Libano tra il 1982 e il 1984, quando ricopriva il grado di colonnello. La notizia è stata diffusa dall’ex ministro dell’Ambiente Valdo Spini, che ha collaborato con Angioni durante il suo mandato come presidente della commissione difesa della Camera dei Deputati.

Angioni, paracadutista della brigata Folgore, ha guidato il contingente italiano, noto come Italcon, in un periodo di grande tensione. Sotto la sua direzione, Italcon ha operato con un approccio che ha permesso di stabilire buoni rapporti con la popolazione locale e le diverse fazioni in conflitto, promuovendo anche iniziative umanitarie come la costruzione di ospedali. La missione, inizialmente sotto l’egida dell’Onu, si è trasformata in un impegno prevalentemente nazionale a causa di un veto dell’Urss.

Dopo la sua esperienza in Libano, Angioni ha ricoperto vari incarichi ai vertici militari italiani e, nel 2001, è stato eletto alla Camera dei Deputati come indipendente per i Democratici di Sinistra, servendo come segretario della commissione Difesa fino al 2006.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso il suo cordoglio, sottolineando l’importanza del generale Angioni come figura carismatica e rispettata, capace di unire rigore operativo e sensibilità umana. Crosetto ha evidenziato come la sua leadership abbia reso l’Italia un modello di efficacia e umanità a livello internazionale, lasciando un’eredità che continuerà a ispirare le future generazioni.

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