L’incontro tra Sanae Takaichi e Donald Trump ha avuto al centro il commercio, un tema cruciale per le relazioni tra Giappone e Stati Uniti. Nonostante un accordo commerciale raggiunto quest’estate, restano ancora questioni irrisolte. A metà settembre, Washington ha ridotto i dazi doganali sulle automobili giapponesi al 15%, ma i produttori nipponici auspicano ulteriori abbassamenti.
I due leader hanno discusso l’attuazione dell’accordo commerciale firmato a luglio, che prevede investimenti giapponesi per 550 miliardi di dollari in settori strategici dell’economia statunitense, come semiconduttori, minerali critici e cantieristica navale. Inoltre, è previsto un incremento degli acquisti di prodotti agricoli e industriali americani. Sono stati anche firmati protocolli d’intesa riguardanti le terre rare e la costruzione navale, ambiti in cui gli Stati Uniti intendono recuperare terreno.
Trump ha espresso gratitudine verso Takaichi per l’impegno a rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza, evidenziando l’aumento degli acquisti di armamenti americani. La premier giapponese ha confermato il suo obiettivo di incrementare la spesa militare al 2% del Pil entro marzo, anticipando di due anni il traguardo inizialmente fissato per il 2027.

