Il presidente dell’Ars e il suo autista, Roberto Marino, sono stati nuovamente coinvolti in un’inchiesta che ha portato a un avviso di conclusione delle indagini. Le accuse si sommano a quelle precedenti, che già includevano il peculato e un presunto patto corruttivo legato ai finanziamenti della Regione siciliana.
Secondo le indagini condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria, l’auto blu del presidente sarebbe stata utilizzata come taxi da persone non autorizzate per scopi personali. Gli spostamenti riguarderebbero non solo il presidente, ma anche l’autista e membri del suo Gabinetto.
In particolare, si segnala che Marino avrebbe utilizzato l’auto per fini privati, appropriandosi del mezzo in modo continuativo. Le indagini hanno identificato quasi 150 viaggi effettuati da Marino tra il 15 febbraio e il 4 dicembre 2024. Inoltre, l’autista, in qualità di assistente parlamentare e agente di pubblica sicurezza, avrebbe falsificato i fogli di missione controfirmati dal presidente.

